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Comuni e Pubbliche Amministrazioni

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Comuni e Pubbliche Amministrazioni

Per gli Enti Locali, e per i Comuni di più piccole dimensioni in particolare, la spesa annua in energia (elettrica, termica, per mobilità) rappresenta una importante voce di assorbimento di risorse finanziarie, che spesso obbliga gli Amministratori a scelte di tagli su altre voci di spesa socialmente rilevanti.

Il risparmio e l’efficienza energetica, l’autoproduzione di energia con fonti rinnovabili, nuove idee di mobilità sostenibile sul territorio sono quindi obbiettivi prioritari dei decisori pubblici e sono fortemente incentivate da misure legislative europee e nazionali. Troppo spesso, tuttavia, l’approccio delle Amministrazioni in questo contesto manca invece di una logica di sistema, limitandosi a cogliere, via via che si presentano, le opportunità offerte da bandi regionali specifici o da sporadiche proposte di operatori privati del territorio.

 

Green Knowledge ha maturato negli anni una consistente esperienza nell’affiancamento delle Amministrazioni di Comuni, in particolare di piccole e medie dimensioni, per la progettazione e per il perseguimento di interventi di razionalizzazione e contenimento della spesa energetica.

Il nostro metodo di lavoro è focalizzato, in particolare, a ricercare e realizzare soluzioni che prevedano l’uso di strumenti di Partenariato Pubblico Privato (PPP), ossia dove la realizzazione dei progetti preveda il ricorso all’esperienza ed al capitale di operatori privati interessati a collaborare con l’Ente pubblico nella costruzione e gestione di interventi complessi che riguardino la spesa energetica.

Soluzioni di autoproduzione di energia

La particolarità della diffusione sul proprio territorio di diversi punti di consumo di energia sia elettrica che termica (uffici, asili, scuole, impianti sportivi, strutture per anziani, etc) impone, per quanto riguarda i progetti di investimento delle Pubbliche Amministrazioni, di perseguire soluzioni che prevedano il ricorso a sistemi di auto-produzione di energia ben dimensionati e studiati “ad hoc”, ma nell’ambito di un piano complessivo che li inquadri correttamente.

La necessità di procedere ad elaborare una strategia complessiva di intervento, seppur suddivisa in una molteplicità di piccoli cantieri, è infatti dettata dalla possibilità, attraverso di essa, di ottenere importanti economie in termini di condizioni di fornitura e di realizzazione che altrimenti non sarebbe possibile conseguire.

Un tipico intervento di auto-produzione di energia per un piccolo Comune prevederà, ad esempio un insieme di sistemi di “micro” cogenerazione diffusi sul territorio, associati ad impianti solari sia fotovoltaici che termici, dotati di sistemi di accumulo ed iterazione col sistema di riscaldamento. Molto spesso per alcune tipologie di immobili (scuole, palestre) potrà essere valutata la possibilità di migliorare l’efficienza energetica dell’involucro e delle soluzioni tecnologiche utilizzate per il riscaldamento e raffrescamento, valutando l’utilizzo di sistemi di pannelli radianti o pompe di calore in associazione ad impianti fotovoltaici realizzati su tetti di più ampie dimensioni per la produzione dell’energia elettrica necessaria al loro funzionamento.

Interventi di efficienza energetica degli edifici con ESCo

Il patrimonio immobiliare delle pubbliche amministrazioni è spesso in condizioni di efficienza energetica scadenti, data l’età media della sua costruzione e l’impossibilità degli ultimi anni, per via dei vincoli di bilancio alla spesa pubblica, di poter destinare risorse finanziarie al suo ammodernamento.

Per tali ragioni si presta particolarmente alla progettazione di interventi di riqualificazione e riammodernamento che prevedano l’intervento di ESCo (Energy Service Comnpanies) che, impiegando capitali propri, realizzino importanti e costosi investimenti di efficienza energetica sull’edificio e ne condividano i risparmi con l’Ente Pubblico.

All’operatività Ente Locale – ESCo sono infatti dedicati specifici strumenti contrattuali e misure di incentivazione particolarmente convenienti, che estendono l’entità degli incentivi riservati alla Pubblica Amministrazione alle ESCo che realizzino interventi per conto delle stesse.

Dal punto di vista del Comune o dell’Ente interessato, tuttavia, la gestione di un’operazione di bando pubblico riservato ad ESCo comporta la necessità di una attenta valutazione preventiva sul dimensionamento tecnico e sulle condizioni del Bando, in modo da poter massimizzare l’utilità economica per l’Ente e per poter perseguire modalità procedurali che, in quanto innovative nel nostro ordinamento, posso non essere ancora perfettamente conosciute dai Responsabili degli Uffici preposti.

Razionalizzazione della pubblica illuminazione con ESCo

Il campo della razionalizzazione della spesa in relazione alla pubblica illuminazione rappresenta senza dubbio una delle vie più percorse dai Comuni per cercare di recuperare risorse finanziarie. In effetti l’utilizzo di corpi illuminanti di nuova concezione, di lampade LED, di sistemi di regolazione e gestione dei punti luce, consente di abbattere la spesa elettrica per la pubblica illuminazione in maniera considerevole.

Spesso, tuttavia, la mancanza della proprietà dei pali del sistema di illuminazione o l’esistenza di altri vincoli contrattuali con gli attuali fornitori di energia elettrica, ma soprattutto l’entità degli investimenti necessari per l’ammodernamento del sistema di illuminazione non consentono di percorrere agevolmente tali soluzioni in via diretta.

In questi casi la conoscenza, da un lato, della normativa europea in materia di concorrenza e dall’altro delle procedure pubbliche specifiche di affidamento a terzi dei servizi di illuminazione, possono consentire di gestire tale centro di costo in maniera molto efficiente praticamente con qualsiasi condizione di partenza.

In particolare i progetti di investimento in questo campo possono essere impostati per ricercare un importante interlocutore presso il sistema delle ESCo, dal momento che esse potrebbero, per loro funzione tipica e se richiesto dal bando, farsi carico di tutti gli investimenti necessari non solo all’ammodernamento dell’attuale sistema, ma anche a quelli relativi ad un’eventuale necessità di completare la realizzazione di sistemi illuminanti in zone al momento illuminate in maniera poco soddisfacente.

Se il bando includesse elementi tipici del contratto di sponsorizzazione, inoltre, l’intervento potrebbe essere esteso alla realizzazione di interventi di illuminotecnica che tendano alla valorizzazione “estetica” di aree, monumenti o palazzi prestigiosi del Comune, integrando così un vantaggio economico in termini di risparmio con elementi di accrescimento dell’attrattività turistica del territorio.

Assistenza alla realizzazione dei PAES

Il PAES (Piano d’Azione per l’Economia Sostenibile) è un documento connesso all’adesione di un Comune all’iniziativa comunitaria nota come “Patto dei Sindaci” (Covenant of Mayors), ossia un movimento ad adesione volontaria che prevede, da parte dei Comuni aderenti, la realizzazione di un programma di lungo termine per perseguire, sul proprio territorio, politiche e misure finalizzate allo Sviluppo Sostenibile e al contrasto dei cambiamenti climatici indotti dall’economia “al carbonio”.

In Italia sono oltre 2.000 i Comuni, spesso di piccole dimensioni, che hanno aderito al Patto dei Sindaci. Questi Comuni, per rispettare i dettami del Patto, devono redigere ed approvare un piano d’azione (il PAES, appunto) che preveda in dettaglio le azioni che sul territorio comunale verranno adottate per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica, di produzione di energia da rinnovabili e di abbattimento di CO2 prefissati.

Frequentemente però, le migliori intenzioni degli Amministratori Pubblici si scontrano nella vita quotidiana con le difficoltà nella realizzazione di tali obbiettivi determinate, per lo più, dall’impossibilità di trovare le risorse finanziarie necessarie.

Il ricorso a progetti di Partenariato Pubblico Privato (PPP), anche attraverso la possibilità di accedere, per tali progetti, a importanti risorse finanziarie riservate dalla UE ad iniziative di investimento realizzate da Comuni aderenti al Patto dei Sindaci, consente di impostare e programmare interventi di medio/lungo periodo che possano trasformare in realtà le migliori intenzioni elencate nel PAES.

Studi di fattibilità per Project Financing di iniziativa pubblica

Il territorio di praticamente qualsiasi comune offre agli Amministratori Pubblici la possibilità di immaginare progetti di investimento collegati all’efficienza energetica e alla produzione di energia da fonti rinnovabili che siano realizzati attraverso il coinvolgimento di imprenditori privati che abbiano sul territorio comunale la sede di propri interessi economici.

Il percorso per la realizzazione dell’opera non può che partire, se l’idea da perseguire è nata da un’intuizione dell’Amministrazione, dall’esecuzione di un attento studio di fattibilità che analizzi sia la parte tecnica che quella economico finanziaria, in maniera tale da offrire ai decisori pubblici gli elementi necessari per proseguire al meglio.

L’iter amministrativo, in questo caso, prevede che, a seguito dello studio di fattibilità, venga predisposta una gara ad evidenza pubblica per la selezione del partner privato cui affidare la realizzazione e la gestione del progetto.

I casi più tipici di queste operazioni riguardano la realizzazione, ad esempio:

  • – di impianti minidroelettrici su fiumi o canali che attraversino il territorio comunale
  • – di impianti fotovoltaici su discariche, cave, siti da bonificare o de-industrailizzati
  • – impianti di produzione di energia termica associati a reti di teleriscaldamento, alimentati da biomasse legnose, per i Comuni con importanti estensioni boschive
  • – impianti per la produzione di biogas alimentati dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani (provenienti dalla raccolta differenziata)

L’imprenditore privato, in questo contesto, sarà probabilmente interessato ad effettuare impeghi di capitale a patto che garantiscano almeno normali tassi di remunerazione di mercato perché, parallelamente, potrà godere di ritorni sull’investimento di tipo “reputazionale”, ossia collegati alla comunicazione al mercato della propria sensibilità verso lo sviluppo sostenibile del territorio.

L’Amministrazione comunale potrà godere, in progetti di questo tipo, sia di ritorni di tipo economico, in termini di canoni di concessione eventualmente incassati dalla valorizzazione di risorse pubbliche o di risparmi ottenibili da forme di convenzione per l’acquisto di energia termica, che di ritorni di visibilità pubblica e di perseguimento di politiche di sviluppo sostenibile.

Supporto alla valutazione di Project Financing di iniziativa privata

Un progetto che miri a valorizzare le risorse del territorio comunale attraverso la realizzazione di iniziative finalizzate alla produzione di energia da fonte rinnovabile, se non è già inserito nella programmazione triennale dei Lavori Pubblici, può essere proposto all’Amministrazione Comunale da parte di un soggetto privato che predisponga uno studio di fattibilità che descriva ed analizzi l’iniziativa e lo presenti al Comune perché esso lo valuti ed, eventualmente, lo utilizzi per predisporre una procedura ad evidenza pubblica per la selezione del soggetto che dovrà realizzarlo e gestirlo.

Un esempio molto diffuso, in tale ambito, è quello relativo ad un progetto di realizzazione di una centrale termica alimentata a biomasse, in cui il soggetto privato si offra come partner tecnico del Comune che, a sua volta apporti al progetto la disponibilità di vaste aree boschive di cui è proprietario e che, attraverso il servizio di manutenzione boschiva (pulizia e forestazione) possa alimentare la centrale.

In questi casi è necessario che il Comune, prima di adottare decisioni sul se e come procedere, valuti attentamente lo studio di fattibilità e sia in grado, attraverso il supporto di specialisti, di integrarlo e completarlo per rendere l’operazione ancor più equilibrata nei suoi aspetti economici, tecnici e di impatto sul territorio.

Soluzioni di mobilità pubblica sostenibile

Il contenimento dell’inquinamento determinato dai mezzi di trasporto rappresenta uno dei temi cardine della normativa comunitaria di indirizzo verso il perseguimento di ambiziosi obbiettivi di contenimento di emissioni nocive e, in quanto tale, è destinatario di importanti forme di contribuzione pubblica a loro sostegno.

I piani di mobilità sostenibile di una municipalità, tuttavia, possono essere molto complessi e riguardano, normalmente, una serie di misure molto variegata che va dal miglioramento della pedonabilità del territorio, all’adozione di percorsi ciclabili, a iniziative di car sharing, ad incentivi al telelavoro, etc. che implicano, da parte del Comune che intende perseguirli, importanti sforzi di programmazione e di comunicazione e coinvolgimento della cittadinanza.

In questo contesto di complessità, tuttavia, esistono interventi che più di altri possono essere adottati anche da Comuni di minori dimensioni e che offrono risultati di visibilità e di impatto ambientale più che soddisfacenti.

Si tratta, in particolare, di interventi che tendano a diffondere l’utilizzo di mezzi elettrici per i piccoli spostamenti dei cittadini e per le attività tipicamente gestite dal Comune (servizio scuolabus, servizi navetta, mezzi comunali, raccolta rifiuti, etc) e sono spesso realizzati con forme di Partenariato Pubblico Privato (PPP) che coinvolgano operatori privati interessati a gestire i servizi e, unitamente, a veicolare la propria immagine o i propri prodotti in campo di mobilità elettrica.

Un primo esempio di progetto è quello di diffondere sul territorio comunale una serie di impianti fotovoltaici realizzati su strutture a copertura di aree di parcheggio pubblico (o anche privato, si pensi ai grandi parcheggi dei centri commerciali) e, con l’energia elettrica generata, alimentare un sistema di batterie ad accumulo che possa essere utilizzato gratuitamente per i mezzi di trasporto elettrici di proprietà del Comune e, attraverso un sistema di “card” a pagamento, dai cittadini che abbiano acquistato mezzi elettrici o ibridi e che troverebbero, grazie al progetto comunale, una rete di stazioni di rifornimento nei punti di parcheggio da essi normalmente utilizzati.

Un secondo esempio di progetto di mobilità elettrica è relativa all’organizzazione di percorsi di piste ciclabili, anche intercomunali, che, attraverso punti di rifornimento o di sostituzione di batterie alimentati da piccoli impianti fotovoltaici, siano percorribili anche da biciclette “elettriche” (a pedalata assistita), in modo che l’uso della bicicletta come mezzo di trasferimento urbano non sia appannaggio dei cittadini più giovani o “sportivi”, ma possa diffondersi anche in altri strati di cittadinanza.

Per incentivare l’uso di biciclette elettriche (o per favorire la sperimentazione di nuove modalità di esplorazione del territorio da parte di turisti) potrebbero essere organizzati sistemi di bike sharing di biciclette elettriche.

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